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Centocelle, genitori e bambini in presidio davanti al V municipio: "Per ripartire serve un confronto con il territorio"

Una delegazione della 'Comunità educante' della Libera assemblea di Centocelle ha incontrato l'assessora Mammarella

Nella giornata di mobilitazione nazionale indetta dalla rete 'Priorità alla scuola', di fronte alla sede del V municipio si è tenuto un presidio organizzato da un gruppo di genitori, alcuni insegnanti e da cittadini, compresi molti bambini, della 'Comunità educante' creata nell'ambito della Libera assemblea di Centocelle, realtà nata nel novembre scorso in seguito agli attacchi incendiari che si sono verificati nel quartiere.

La mobilitazione è stata indetta con l’obiettivo di porre all’attenzione il fatto che “il territorio, compresa l’istituzione locale, ha la possibilità di fare la differenza rispetto alle esigenze per la ripartenza delle scuole a settembre” e per questo “è necessario aprire un confronto”. Per esempio “il Municipio potrebbe svolgere un ruolo di supporto importante nel reperire sul territorio spazi adatti alla didattica o immaginare attività pomeridiane extrascolastiche con l’obiettivo di impedire che questa possibilità escluda le famiglie che non possono pagare”. Hanno scritto nella nota diffusa ieri: “Al Municipio abbiamo portato un messaggio chiaro: non siamo disponibili ad accettare l’idea che la scuola in presenza venga dimezzata, che ci siano turni differenziati, ore da 40 minuti e ancora didattica a distanza”.

Mentre era in corso la protesta una delegazione ha incontrato l’assessora alla Scuola Maria Elena Mammarella che si è impegnata, fanno sapere dalla ‘Comunità educante’ del territorio, a un confronto pubblico “insieme al suo staff tecnico e amministrativo e all’assessore all’Ambiente” che si terrà al parco Don Cadmo Biavati di via delle Palme in una data ancora da definire.

L'assessora “ha inoltre dichiarato che una rappresentanza sarà invitata a prendere parte al tavolo tecnico sulla scuola (che vedrà coinvolti anche i dirigenti scolastici e i p.o. socioeducativi) che sarà convocato entro 2 settimane. Serve un nuovo patto educativo per garantire una scuola inclusiva, che metta al centro i bisogni e i desideri di bambini/e e ragazze/i, aperta alla relazione con il territorio e con la ricchezza e le opportunità educative che offre, diffusa utilizzando gli spazi aperti e chiusi disponibili”.

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