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Centocelle Centocelle / Via dei Ciclamini

Incendio al Baraka Bistrot: dietro il rogo alla birreria l’ombra del racket

Proseguono le indagini dei carabinieri per fare luce sul rogo doloso che ha distrutto la birreria di Centocelle

Chi ha incendiato il Baraka Bistrot? La mano che ha dato fuoco alla birreria di via dei Ciclamini è la stessa che lo ha fatto due volte alla vicina Pecora Elettrica? Ma soprattuto chi sta appiccando incendi nei locali di Centocelle e per quale motivo? Queste alcune delle domande alle quali gli investigatori stanno cercando di dare delle risposte dopo l’incendio doloso che ha distrutto una delle birrerie che dieci anni fa aveva inaugurato la stagione dei locali notturni nel popoloso quartiere di Roma sud est. 

"Resistete, gli studenti lottano con voi!", è lo striscione appeso fuori dal locale dagli "Studenti del V Municipio", visibile domenica mattina, dove è ancora un continuo via vai di persone e giornalisti, con il gestore a fare la conta dei danni. 

Secondo quanto trapela al momento non c’è una pista che collega l’attentato incendiario alla Pecora Elettrica con quello del locale di via dei Ciclamini, a parte la vicinanza manifestata da quest’ultimi ai proprietari della libreria antifascista subito dopo il secondo rogo della scorsa settimana. A rendere ancora più complicate le investigazioni il fatto che i due locali siano stati dati alle fiamme con due tecniche diverse, anche se questo non indica una diversa mano. 

Incendio al Baraka Bistrot

Il secondo incendio alla Pecora Elettrica, a cui ha fatto seguito il primo appiccato con un ordigno artigianale lo scorso 25 aprile, è stato infatti appiccato usando come miccia un motorino. La carcassa ormai carbonizzata dello scooter, che non apparteneva a nessuno dei titolari, venne infatti trovata dai vigili del fuoco al momento di spegnere l'incendio proprio in mezzo alla sala, tra libri in cenere e condizionatore squagliato.

Per Baraka Bistrot non risultano al momento essere state trovati innesti. Certezza dell’origine dolosa deriva infatti dalla saracinesca divelta nella parte bassa, come riferito anche dal gestore del locale: “Di sicuro quando sono arrivato la strada era deserta, la serranda era strappata da terra, di sicuro non può essersi alzata da sola".

In attesa della relazione dei vigili del fuoco sulla presenza di acceleranti nella birreria di via dei Ciclamini, i carabinieri titolari delle indagini, stanno preparando l’informativa da trasmettere alla Procura di Roma. I magistrati di piazzale Clodio lunedì apriranno un fascicolo d’indagine. Resta da comprendere il movente degli attentati incendiari.

VIDEO: Il Baraka Bistrot distrutto dalle fiamme

Roghi dolosi che hanno colpito anche la pizzeria Cento55 e due volte la Pecora Elettrica, con la reazione del quartiere che la scorsa settimana ha visto scendere in strada migliaia di romani al grido di “Combatti la paura. Difendi il quartiere”.  

Al momento gli investigatori non escludono nessuna ipotesi investigativa. Ma se per la Pecora Elettrica si lavora su più fronti: dal movente politico all'azione di pusher della zona 'infastiditi' dal movimento di persone fino a tarda notte. Senza escludere le altre ipotesi. 

Per quanto concerne l’incendio al Baraka Bistrot la pista potrebbe essere quella del racket e delle estorsioni. Investigazioni che al momento non trovano indizi nelle immagini delle videocamere, anche se le ricerche sono proseguite e proseguiranno ulteriormente. Forse un avvertimento al nuovo gestore del Baraka Bistrot, con lo stesso che ai microfoni ha commentato: "Non ho mai subito minacce”.

É inspiegabile quanto è accaduto – ha aggiunto il gestore del locale, che ha inoltre aggiunto di "non avere un nemico" con cui prendersela . Io fino a due mesi fa facevo il tassista”.“. ”Io sono neutro, non sono schierato, non do fastidio a nessuno. Certo abbiamo espresso solidarietà alla 'Pecora elettrica', sta vicino a noi, ma proprio non riesco a capire”.

Un sabato di passione per il quartiere di Centocelle, l’ennesimo degli ultimi mesi. Subito dopo l’incendio doloso sono stati migliaia i messaggi di vicinanza all’ultima vittima. Non ultima la Sindaca Virginia Raggi arrivata nel quartiere nel primo pomeriggio. 

"Centocelle non è sola, Centocelle non è terra di criminalità. Oggi (ieri ndr) pomeriggio sono andata nel V Municipio, ad Est di Roma, per incontrare i due proprietari delle due attività commerciali colpite, a distanza di pochi giorni, da due inquietanti incendi. La libreria Pecora Elettrica, distrutta da un rogo il 5 novembre, e il Baraka Bistrot, dato alle fiamme questa notte". Le parole della Sindaca sul posto e poi rese pubbliche con un post su Facebook. 

"Ho voluto vedere con i miei occhi quanto accaduto, e - prosegue - dimostrare ai cittadini del quartiere la presenza delle istituzioni cittadine. Un impegno che, sin da subito, ho voluto trasformare in fatti: ho infatti chiesto ad Acea che venga intensificata l'illuminazione in tutta l'area dove si trovano locali e attività commerciali, soprattutto quelli a ridosso del Parco. Ma non solo. Ho chiesto anche a Prefettura e Questura di aumentare i controlli della Polizia di Stato nelle zone che, come risulta dalle indagini, sono interessate da fenomeni di spaccio di stupefacenti".

"Con i rappresentanti del Municipio, prima di tutto insieme al presidente Giovanni Boccuzzi, che ringrazio per l'impegno, abbiamo deciso inoltre di raddoppiare i momenti di incontro ed ascolto da parte di comitati e cittadini. La nostra formula - spiega - è infatti fatta di dialogo, presenza ferma delle istituzioni, servizi e legalità. Centocelle, da anni, è divenuto un luogo in cui la cultura, l'aggregazione e la socialità stanno fiorendo grazie all'impegno di realtà sociali e commerciali che vanno assolutamente sostenute. Davanti alla violenza di qualcuno a cui non sta bene, davanti a chi vuole riportare l'intera città ad epoche fortunatamente superate, noi non arretriamo di un millimetro".

Presidente Boccuzzi che ha invece dichiarato: “C’è una guerra in corso a Centocelle con metodi mafiosi contro operatori commerciali che con la loro semplice presenza, con l'illuminazione di parti di strada che altrimenti rimarrebbero all'oscuro, impediscono di fatto che si spacci più di quanto già non si fa. Da una parte la criminalità, dall’altra una comunità di commercianti e cittadini che non abbassa la testa e che merita tutto il nostro sostegno. Non sappiamo ancora chi c’è dietro questi atti. Confidiamo negli inquirenti affinché vengano individuati e fermati al più presto. Roma saprà rimanere a testa alta anche di fronte questa violenza dell'arroganza”.

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