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Martedì, 30 Aprile 2024
Alessandrino Alessandrino / Via degli Olmi

Vandalizzato l'Acquedotto Alessandrino: "Marino non si arrabbia. Non siamo mica a Piazza di Spagna"

I residenti: "Qui non passano gli hooligan olandesi. Ogni notte c'è chi si prostituisce, con i fuochi che anneriscono le mura. Le erbe infestanti avvolgono ormai il monumento. Ed ora sono arrivati anche gli imbrattatori"

Due pesi e due misure è un criterio inaccettabile quando si tratta di difendere, tutelare e valorizzare i beni archeologici e monumentali lasciati in eredità nel corso dei secoli. L'ultima ferita mortale inferta al patrimonio archeologico è stata perpetrata  nei confronti di un tratto dell'Acquedotto Alessandrino. Siamo nel pezzo che va da viale Alessandrino a via del Fosso di Centocelle. Qui il degrado la fa da padrone. Le erbe infestanti hanno invaso i marciapiedi e si arrampicano verso l'alto. Resti di preservativi colorati sono il ricordo delle notti di lavoro di gigolò e prostitute. Da poco sono comparsi anche i writers che, approfittando dell'assenza totale di controlli, hanno preso ad usare il muro come una tela per i loro scarabocchi, quando non per i loro insulti.

L'ira dei residenti, che da anni lottano e denunciano lo stato d'abbandono di questo pezzo miliare dell'archeologia romana, è acuita dai recenti imbrattamenti subiti. Al danno si aggiunge la beffa di vedere montare una giusta indignazione per i danni subiti recentemente dalla barcaccia, finita vandalizzata dai tifosi del Feyenoord. "Facciamo presente al sindaco", dicono i residenti, "che qui ogni notte stazionano ed operano indisturbati/e una decina di lavoratori/trici del sesso a pagamento e neppure intemperie frenano la loro attività. Accendono tranquillamente i fuochi proprio addosso alle antiche vestigia romane annerendole irrimediabilmente. Come se non bastasse recentemente sono entrati in campo dei dementi imbrattatori che ovviamente vista l'assenza di controlli si sentiranno autorizzati a continuare la loro opera. Chi interverrà ? Quasi sicuramente nessuno. Del resto forse è vero, qui non siamo mica a Piazza di Spagna!"

L'Acquedotto Alessandrino è stato realizzato nel 200 d.c. dall'Imperatore Alessandro Severo da cui prende il nome. Per molti anni i suoi fornici hanno anche ospitato abitazioni di fortuna, realizzate in muratura. Qui trovavano riparo decine e decine di famiglie. Poi vennero le Giunte di Centrosinistra e con la Giunta Petroselli le baracche vennero abbattute e iniziarono i  primi lavori di recupero del prezioso bene archeologico.

Ristrutturato dalla sovraintendenza ai Beni Archeologi nel 2003 è stato poi lasciato in balia dei vandali che ne avevano fatto una vera e propria discarica. A farla da padrone qui è soprattutto la prostituzione maschile e femminile da sempre denunciata dai residenti di via degli Olmi. Gli abitanti di questa via sono costretti ad assistere dalle proprie finestre a spettacoli indicibili. Ovviamente con una vigilanza da parte delle forze dell'ordine pressochè nulla la situazione è precipitata.

Poi nel 2012 il tentativo della Giunta dell'ex Municipio Roma VII guidata dal Presidente Roberto Mastrantonio che ha tentato un intervento di bonifica e di arredo che portò all'eliminazione di tonnellate di rifiuti di ogni genere, alla piantumazione di meli antichi e all'installazione di una illuminazione che, seppur modesta, doveva servire da deterrente all'esercizio della prostituzione di strada.

Spinto anche dal CdQ Alessandrino il Municipio, sotto le indicazioni della Sovraintendenza ai Beni Archeologici del Comune di Roma, pavimentò i marciapiedi su entrambi i lati con uno stabilizzante particolare concordato con la Sovraintendenza che seguì passo passo l'andamento dei lavori. Poi l'abbandono definitivo da parte di Ama e Servizio Giardini con il conseguente dilagare delle erbe infestanti e dei soliti ignoti che sono tornati ad abbandonare rifiuti di ogni genere.

Vandalizzato e abbandonato l'acquedotto Alessandrino

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