Parco di Tor Tre Teste nel degrado tra feci, siringhe e quel che resta del polo del Coni

I lavori per l'area sport progettata dal Coni non ci saranno. Parte dei cittadini del quartiere si è battuta per non averli. Intanto però la rete arancione è ancora lì e, per dirla con i residenti, "chissà per quanto ancora ci sarà". Il parco poi versa in pessime condizioni. Siamo a Tor Tre Teste, nel polmone verde di Roma est anche rinominato parco Alessandrino. E le immagini postate dai residenti sulla pagina Facebook del quartiere non fanno una bella pubblicità al giardino. In alcune fazzoletti sporchi di feci e preservativi accolgono i visitatori nei pressi della vallata centrale, in altre spuntano resti di siringhe abbandonate da tossici, frequentatori abituali della zona. Così c'è chi rimpiange il progetto sportivo bloccato (ma non le transenne del cantiere rimaste lì), e in pochi credono che le stesse risorse verranno effettivamente utilizzate per altre aree del parco. 

Lo stop ai lavori per il polo sportivo è arrivato prima di Natale dal Campidoglio, a seguito di una serie di valutazioni sull'importanza naturalistica dell'area, messa più volte in luce anche dal Wwf Lazio e scritta nero su bianco in una mozione votata all'unanimità dal V municipio. Le proposte dei volontari del Wwf però andavano nella direzione si spostare i lavori in un'altra area fortemente degradata e da riqualificare, rispetto alla vallata del parco sulla quale insisteva il cantiere, paesaggisticamente rilevante e con una natura caratterizzata da un elevato indice di biodiversità. Su questo ancora nessuna decisione. Certo il parco di interventi avrebbe più che bisogno.