Autista perde le staffe sul 556: dietro la rabbia le deviazioni sconosciute agli utenti

Gli utenti non sarebbero stati adeguatamente informati sulle deviazioni previste per la linea, così si sarebbero rivolti con una certa insistenza, e con toni tutt'altro che pacati, all'autista, che alla fine ha perso le staffe. E' la versione dei fatti forniti dalla presidente del sindacato CambiaMenti, Micaela Quintavalle, che parlando con la diretta interessata ha chiarito il contesto di insulti e urla. 

Il video diffuso ieri in rete riprende un'autista sul 556, il bus in servizio nel quadrante Centocelle-Tor Tre Teste, che in preda a un attacco di rabbia impreca contro i passeggeri, e ferma il bus minacciando di far scendere tutti i presenti. Un gesto senz'altro condannabile ma che, per Quintavalle, non sarebbe accaduto se a monte non ci fosse "un'azienda inefficiente". 

La linea infatti ha subito dei cambi nel tragitto a seguito dei lavori per la creazione della Prenestina Bis, e alla chiusura per 60 giorni di via Aristide Staderini, con soppressione di quattro fermate in via Molfetta e in via Davide Campari, tre fermate in via Giorgio Enrico Falck e una fermata su via Raimondo Targetti. Dalla scorsa settimana il Municipio ha fatto in modo di recuperare una fermata su via Le Petit, davanti alla chiesa San Tommaso d'Aquino. 

Ma tutto questo all'utenza non sarebbe stato comunicato a sufficienza, facendo credere ai passeggeri che chi guidava il bus stesse saltando le fermate senza ragione. Da qui gli attacchi e la reazione a catena, dall'esasperazione dell'utenza a quella dell'autista, trasformato in capro espiatorio. "Mancano i dischi gialli che informano dei cambi di fermata - racconta Quintavalle - le persone esasperate che non sapevano del cambio di tragitto se la sono presa con l'autista, qualcuno le è andato addosso urlandole che non sapeva fare il suo lavoro, un ragazzo ha iniziato a insultarla prendendo a pugni il vetro della porta anteriore. Queste sono cose che non si vedono nel video, 30 secondi estrapolati da qualunque contesto". 

Sulla sospensione dal servizio, Atac avrebbe già avviato comunicazioni in merito alla donna. "Oggi è a lavoro - spiega la sindacalista - perché ancora le disposizioni non sono ufficiali. Se dovessero concretizzarsi siamo pronti a scendere in piazza, per chiedere sicurezza per gli autisti, con cabine chiuse, e più efficienza del servizio per i passeggeri. Se colpiscono lei è come se colpissero tutti i noi". 

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