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V municipio, nuove regole per i mercatini: "Regalo ai commercianti, uccisi artigiani e hobbisti"

Il Consiglio municipale ha approvato il piano aree, con qualche novità: un regolamento con precise restrizioni per le associazioni culturali non commerciali

Un elenco di strade, piazze e parchi dove saranno ammesse le bancarelle, e un regolamento che disciplina le tipologie merceologiche con precise disposizioni e restrizioni per i partecipanti. Il V municipio ha il suo piano delle aree, propedeutico al rilascio dei permessi per l'organizzazione dei mercatini sul territorio. Dieci mesi di attesa, poi, alla fine, il voto del Consiglio, tra schermaglie politiche e proteste degli operatori. 

"Un importante documento che ha l’obiettivo di favorire sul territorio forme di aggregazione sociale e culturale e nel contempo sostenere e incrementare le attività commerciali. A breve i bandi di partecipazione" commenta fiero su Facebook il presidente del municipio, con delega al commercio, Giovanni Boccuzzi. Meno soddisfatte le opposizioni, uscite fuori dall'Aula durante il voto. E affatto contenti gli organizzatori habituè delle bancarelle domenicali del Pigneto, Centocelle, Tor Pignattara. Cosa non piace? 

"Hanno snaturato i mercatini del territorio, dando un evidente precedenza a quelli di carattere propriamente commerciale". A gridare allo scandalo è Anna Capasso, presidente dell'associazione culturale Ars Ludica. Da 20 anni organizza eventi in questo quadrante della città. "In questo municipio i mercatini hanno sempre avuto un'importanza anche e soprattutto sociale. Sa quante famiglie in difficoltà economica ci sono che raccolgono oggetti in casa, le lenzuola della nonna ricamate, e le vendono per racimolare qualche soldo in più? Per questo genere di attività sono stati una serie di paletti inaccettabile". 

Eccoli, i "paletti" contenuti nel regolamento allegato alla mappa: tutti i soggetti che parteciperanno ai bandi devono essere iscritti alla Camera di Commercio o al Rea (Repertorio Economico Amministrativo), integrazione del Registro delle Imprese. Vale per la quasi totalità delle categorie merceologiche individuate: per le "mostre mercato" (dove si annoverano anche le "opere dell'ingegno a carattere creativo quali disegni, quadri, oggetti in ceramica, cuoio e pelle, vetro, legno, monili in metallo non preziosi, ricamo"), per i "mercati socioculturali e commerciali", che comprendono dai prodotti alimentari tipici agli oggetti di piccolo antiquariato e usati, e per le attività legate alle festività natalizie, dai semplici mercatini alla vendita di alberi di Natale. Per tutte queste categorie e attività è prevista la disponibilità di strade, piazze e slarghi, da via dei Castani all'isola pedonale del Pigneto. 

Diversa la questione per i soggetti non commerciali, che potranno di fatto partecipare esclusivamente alla categoria "collezionismo amatoriale", inteso - si legge nel testo approvato - come "attività di scambio e/o vendita di oggetti di modico valore svolte da soggetti non professionisti del commercio". E potranno operare esclusivamente nelle aree verdi: giardino Almagià, parco Pasolini, Villa de Sanctis, parco Achille Grande, giardino dei Ciliegi, parco Tor Tre Teste. 

"Noi non siamo una realtà commerciale" spiega Capasso. Come lei sono numerose le associazioni culturali, ludiche, sociali che organizzano da anni piccoli eventi sul territorio, senza licenza commerciali nè iscrizione al Rea. Ora tagliate fuori. Gli stessi negozianti che conoscono i quartieri come le loro tasche sanno quanto siano importanti i mercatini dei non professionisti. "Sono stati relegati nei parchi, così se ne disconosce la funzione aggregativa e sociale sul territorio" commenta Monica Paba, dell'Associazione Commercianti di via dei Castani. 

Contrarie da destra a sinistra le forze di opposizione, nel merito e nel metodo. "Il piano delle aree si fa sentendo le associazioni del territorio, aprendo un tavolo di dialogo con loro, i Cinque Stelle se lo sono fatto a misura, accompagnato da un regolamento che non serve, con troppi paletti e vincoli che non favoriscono il lavoro degli operatori" commenta la consigliera del Pd, ex assessore, Nunzia Castello. D'accordo il consigliere di Noi con Salvini, Fabio Schiuma: "Non hanno ascoltato niente di quanto richiesto da associazioni e comitati. E' un piano porcheria che favorisce appositamente i commercianti ambulanti". E ancora, sull'iter seguito per portare il piano in Aula. "Il regolamento affiancato al piano aree (quello che pone le restrizione, ndr) non è ripassato in Commissione. La presidente D'Alessandro (commissione commercio, ndr) tra l'altro non lo voleva, l'ha imposto il presidente Boccuzzi. Si sono messi a litigare". 

Un caos durato dieci mesi, con battibecchi interni ai Cinque Stelle, polemiche dei commercianti, professionisti e non, impossibilitati a organizzare alcunché senza il piano aree, e scarichi di responsabilità del minisindaco sugli uffici tecnici, imputati dei ritardi. Dieci mesi terminati con un voto ad Aula mezza vuota e una novità, il regolamento con vincoli e restrizioni, destinata a far discutere. 


 

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