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Centocelle Centocelle / Via Domenico Panaroli

Incendio a Centocelle, parla il giovane eroe: "Così ho salvato una coppia". E Totti lo ringrazia in un video

Daniele Catarucci, a RomaToday, ha raccontato: "All'inizio avevamo pensato che fosse morto. I medici hanno trovato molto monossido di carbonio nei miei polmoni"

Prima la fuga di gas, poi l'esplosione e le fiamme. Quindi le urla e il fumo nero che ha invaso il palazzo. Sarebbe potuto finire in tragedia l'incendio di Centocelle avvenuto lo scorso mercoledì in via Domenica Panaroli 7.

Le fiamme sono scoppiate all'interno dell'appartamento di due inquilini, marito e moglie. Il bilancio sarebbe stato sicuramente più grave se non ci fosse stato Daniele Catarucci, portato poi al Policlinico Umberto I a causa del fumo nero inalato durante il rogo.

Il 24enne infatti, una volta visto l'appartamento in fiamme, è corso nel palazzo a soccorrere le due vittime, riuscendo a salvarle, a costo di mettere a rischio la sua vita.

La notizia del salvataggio compiuto dal giovane, in poche ore, ha fatto il giro del quartiere e in molti gli hanno inviato messaggi di stima e affetto. Tra questi anche Francesco Totti, con un video messaggio su Instagram. Daniele Catarucci, a RomaToday, ha raccontato il suo mercoledì.

Come stai?

“La notte successiva all'incendio non sono riuscito a chiudere occhio: ho sempre impresse le immagini del fuoco e dell’uomo a terra che pensavo fosse morto. Il mio pensiero va anche a lui, che ora sta in terapia intensiva. Tutto ciò non mi fa stare bene”.

Cosa hai pensato quando hai visto l’appartamento andare in fiamme?

“Ero fuori dalla tabaccheria. Quando mi sono affacciato ho visto il fuoco e l’istinto mi ha detto di salire su immediatamente. Fortunatamente insieme a me sono accorsi anche altri due condomini. Per le scale non si poteva respirare. Quando siamo arrivati davanti all’appartamento, abbiamo bussato con forza. All’improvviso è uscita la proprietaria di casa, visibilmente intossicata. A fatica, la signora è riuscita a dirci che all’interno dell’appartamento era presente il marito, Venanzio”.

Quando siete entrati in casa che scena avete visto?

“Il fuoco era da tutte le parti. La nostra fortuna è stata quella di trovare il signore per terra a metà dell’ingresso. Era sdraiato ma non sembrava una persona: il corpo era completamente nero a causa del fumo e delle ustioni. Successivamente lo abbiamo preso per le gambe e tirato subito fuori. Mia madre è poi sopraggiunta portandoci un po’ d’acqua che abbiamo versato sul signore: da lì ci è sembrato ancora vivo. All’inizio avevamo pensato che fosse morto. Una volta sceso dalle scale ho avuto un malore, a causa del fumo respirato e dell’adrenalina. Arrivato in ospedale, i medici hanno trovato molto monossido di carbonio nei miei polmoni. Per questo motivo ancora non mi sento bene”.

Sei riuscito a sentire almeno la signora?

“Ho sentito il figlio. Sua madre ha riportato solo alcune ustioni ai piedi. Chi sta peggio è Venanzio: ha ustioni sul 75% del corpo ed è in terapia intensiva”.

Ripensando a quello che hai fatto, ti senti un po’ un eroe?

“Devo essere sincero: ho ricevuto messaggi da molte persone, tra cui Francesco Totti. Penso di aver fatto il mio dovere. A freddo posso dire di aver rischiato tanto: sarebbe bastata un’esplosione per mettere a serio rischio la mia vita. Lo rifarei. Non mi sento un eroe: ho seguito il mio istinto”.

Cosa ti ha insegnato questa vicenda?

“Quest’esperienza mi ha insegnato che la vita può cambiare da un momento all’altro. Ce la dobbiamo vivere al massimo ogni giorno. Godiamoci ogni istante della nostra vita”.

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