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Metro C: 5 nuove stazioni nel V municipio, ma ancora si attendono marciapiedi e parcheggi

Parliamo delle opere finanziate dal Cipe e mai terminate: la messa in sicurezza dei marciapiedi di via dei Gordiani, l'allargamento di via Norma, i parcheggi in via Teano. Palmieri: "Con poco si poteva fare un lavoro perfetto"

Gran festa per la metro C che guadagna altre sei nuove stazioni. San Giovanni si avvicina e il capolinea da ieri si è spostato da Centocelle a Lodi. Dal sindaco Marino al ministro Del Rio non mancava nessuno per il taglio del nastro coinciso con i festeggiamenti per i Santi patroni Pietro e Paolo. 

Cinque fermate su sei sono nel V municipio, e per il presidente Giammarco Palmieri, le nuove aperture rappresentano senza dubbio una "rivoluzione per la mobilità del quadrante". Ma, se si guarda poco oltre binari, treni e scale mobili ancora splendenti, non tutto è stato fatto come dovuto. Nel V municipio almeno le opere di riqualificazione degli spazi urbani esterni sono ancora da completare. 

Parliamo delle opere finanziate dal Cipe e mai terminate: la messa in sicurezza dei marciapiedi di via dei Gordiani, l'allargamento di via Norma che dovrebbe diventare a doppio senso e congiungersi a via Cori all'altezza dei parcheggi della nuova metropolitana. 

E ancora il famoso parcheggio di via Teano, un pup da 500 posti che doveva sorgere sotto la stazione Gordiani, finanziato per 15 milioni di euro, ma mai realizzato per problemi strutturali emersi durante gli scavi. Le risorse dovevano quindi essere spostate sulla costruzione di parcheggi in superficie. Ma ancora non è chiaro come verranno impiegate. 

Poi ci sono le piazze "scempio", Gordiani e Mirti, quest'ultima in particolare ribattezzata dal Comitato di Quartiere "il trionfo della tristezza". Distese grigie di cemento con uscite delle stazioni simili a loculi di un cimitero. Niente a che vedere con Re di Roma che doveva fare da modello, qui di verde non c'è neanche l'ombra. 

Insomma, lontani dai riflettori del taglio del nastro, le falle non mancano e lo ammette lo stesso minisindaco nel giorno dell'inaugurazione (QUI IL VIDEO). "Sì, sarebbe bastato poco per fare un lavoro perfetto", ma i toni per l'occasione restano più che pacati: "E' comunque un grande traguardo". 

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