Cassonetti svuotati e montagne di scarpe e vestiti che lambiscono i marciapiedi del quartiere, anzi, di tutto il Municipio. Continuano gli avvistamenti dei secchioni gialli, quelli installati in strada per la raccolta di abiti usati, ridotti in pessime condizioni. Le ultime foto diffuse sui social network arrivavano da Tor Tre Teste e Alessandrino, ma anche a Centocelle non siamo messi meglio. 

Le immagini di via delle Albizzie scattate e postate dall'ex assessore all'Ambiente, Alessandro Moriconi, parlano da sole. E al guardaroba rovesciato in strada si aggiunge "il fatto che la strada è dimenticata sette giorni su sette dall'Ama Spa e dal Municipio che non ci fa manutenzione da almeno vent'anni". 

Dello stessa questione si è occupato la scorsa settimana anche il consigliere di opposizione del parlamentino, Luca Arioli, scrivendo al sindaco per proporre l'eliminazione dei secchioni gialli. 

Proprio quei secchioni gialli per vestiti usati sono finiti al centro di una maxi operazione condotta dalla Polizia di Stato, indagine dello scorso mese di gennaio che ha svelato un vero e proprio business illegale. Un apparente scopo benefico era in realtà la chiave che un sodalizio tra più elementi facenti riferimento a una clan camorristico usava per rivendere poi gli abiti come nuovi in Africa ed Est Europa, ricavando così ingenti guadagni e venendo meno a una lunga serie di dispositivi normativi. Una ragione di più per chiedere un giro di vite.