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Centocelle, proteste intermunicipali per il completamento del parco

I cittadini dei Municipi VI, VII, VIII e X si sono uniti per chiedere l'attuazione del progetto del parco archeologico, approvato da anni. Per raggiungere l'obiettivo il comitato sta già organizzando la prossima protesta

"Riprendiamoci il parco archeologico di Centocelle" recita lo slogan del manifesto che racconta la protesta intermunicipale della zona sud-est di Roma. Un'area di centoventi ettari che confina con via Centocelle, via Casilina, via Palmiro Togliatti, via Papiria facente parte del VI, VII, VIII, X Municipio. I cittadini combattono per il completamento del parco archeologico e per ottenere non soltanto la riqualificazione della zona, ma soprattutto la rivalutazione del patrimonio storico e culturale della periferia romana.

Il Comune, a detta dei residenti, sembra fare orecchie da mercante. Insomma, è il caso di dire: "quando la periferia chiama, il Comune non risponde". In prima linea sono scesi in campo i rappresentanti del Comitato Parco Archeologico di Centocelle che reclamano i loro diritti: "Chiediamo l'attuazione del progetto approvato dalle delibere comunali e confermato anche dalla giunta regionale del Lazio, che prevede la costruzione dell'entrata al parco da via Papiria, via Palmiro Togliatti e via Centocelle, con l'edificazione di parcheggi annessi e punti di accoglienza, attualmente spazi per rottama tori. E poi, l'entrata da via Casilina con la costruzione di un attraversamento a raso da piazza delle Camelie, per smantellare l'attuale sottopassaggio pedonale, reso insicuro da vari atti vandalici, scippi e violenze; un luogo degradato e divenuto un tugurio!".

La storia del parco archeologico di Centocelle. Comincia con l'approvazione del D.M. del 9 luglio 1992, che vincola qualsiasi tipo di intervento alla decisione della sovraintendenza archeologica di Stato. Poi, con un bando indetto dal Comune nel 1994 dal titolo "100idee per centocelle" viene approvato un progetto che prevede la realizzazione di servizi, punti di accoglienza e informatici per cittadini, aree di parcheggio e luoghi di ristoro, ad oggi mai costruiti. Si tratta di un progetto particolareggiato approvato con le delibere Comunali del 2003 e del 2005 e con delibera di Giunta Regionale del 2006.

I cittadini vogliono il parco al servizio dei cittadini, e per i cittadini, ma anche per tutta la città. Non sono di poco valore, infatti, i resti rinvenuti a seguito degli scavi archeologici iniziati nel 1994: la villa della Piscina, la villa ad duas Lauros, la villa delle Terme nella quale sono stati trovati mosaici mattonati, realizzati dagli antichi romani, ed ora conservati dalla sovraintendenza del Comune di Roma. Tutte e tre le ville sono state rase al suolo durante il periodo fascista per costruire il primo aeroporto d'Italia. Perché, fino ad oggi, il Comune di Roma non ha provveduto al completamento del parco? E' qui la vicenda ha il suo coup de théâtre. Una delle rappresentanti risponde tutto d'un fiato: "Per la richiesta di rimodulazione dei fondi di Roma Capitale voluta dal sindaco Alemanno, il quale con delibera comunale n. 118 del 17 dicembre 2009 trasferisce la somma di 4.100.000,00 di Euro dal Parco di Centocelle, necessari per il suo completamento, per destinarli ad altre manovre!" La lotta si fa dura. Lettere e raccomandate inviate ai vari Ministri dei Beni Culturali succedutisi negli anni, non hanno mai avuto risposta. Il comitato non intende arrendersi, solo fermarsi per la pausa estiva. Si continua a settembre con un'altra grande manifestazione, dopo quella dello scorso 19 giugno.

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